Tra le onde dell’Atlantico e l’orgoglio delle sue tradizioni, Euskadi – i Paesi Baschi – è una delle mete più ambite dal turismo giovanile. Spiagge mozzafiato, città vivaci e una cultura affascinante attirano migliaia di visitatori ogni anno. Tuttavia, chi si lascia sedurre solo dalla movida rischia di perdersi un pezzo fondamentale dell’anima basca: quella che si respira nelle tradizioni più autentiche, nei sapori rustici e nei profumi di una terra fiera della sua identità.
Da Vitoria a Bilbao, da San Sebastián alla francese Bayonne, il viaggio attraverso Euskadi è un percorso tra gusti intensi e atmosfere genuine. Un’esperienza che va oltre l’estate e che trova la sua massima espressione nelle sagardotegi, le case del sidro, dove si celebra un’antica arte: quella di trasformare le mele in un nettare dall’aroma unico e inconfondibile.
Il sidro basco: un rituale senza tempo
Diverso da quello normanno o inglese, il sidro basco è più corposo, meno dolce e soprattutto naturale: non viene gasato né filtrato, mantenendo tutta la freschezza delle mele raccolte in autunno. Il risultato è una bevanda genuina, da gustare al momento, possibilmente appena spillata dalla botte.
Servirlo è un’arte: la tradizione vuole che venga versato “a caduta”, da una certa altezza, per permettere all’aria di esaltarne gli aromi. Non si riempiono i bicchieri fino all’orlo: bastano pochi sorsi per volta, perché il bello è proprio nel rito di chiedere ancora, e ancora.
Dove gustarlo: tra pub nascosti e agriturismi autentici
Assaporare il vero sidro basco non è solo una questione di gusto, ma di cultura. I migliori locali, spesso piccoli pub o agriturismi a conduzione familiare, sono volutamente lontani dai circuiti turistici più battuti. Molti aprono solo nei primi mesi dell’anno, il tempo necessario per spillare il sidro fresco, appena fermentato. Poi chiudono, per dedicarsi alla cura dei meleti e aspettare la stagione successiva.
Chi arriva nei periodi giusti, però, può vivere un’esperienza indimenticabile: lunghe tavolate di legno, botti infinite e un menu che profuma di tradizione. Baccalà fritto o in umido con verdure locali, succulente costolette di manzo cotte su griglie incandescenti, pane casereccio strappato rigorosamente a mano. Nessun piatto elaborato, solo sapori autentici e condivisione.
Sagardotegi: dove il tempo si ferma
Le sagardotegi sono il cuore pulsante della cultura del sidro. Simili a un incrocio tra una steakhouse americana e un pub britannico, mantengono intatto il fascino di un tempo. Qui si torna alle origini, in un’atmosfera conviviale dove il cibo e il sidro si mescolano in un rituale che si ripete da secoli.
Il momento più atteso? Quando l’oste pronuncia la parola magica: txotx. È il segnale. Chi ha un bicchiere in mano si alza, si avvicina alla botte e aspetta che il sottile getto di sidro inizi a scorrere. Il trucco sta nel coglierlo il più vicino possibile al suolo, per farlo respirare e liberarne tutti gli aromi. Un sorso, poi un altro. Fino alla prossima chiamata.
Un’esperienza unica, che racchiude in ogni goccia l’anima ribelle e indipendente di Euskadi