Mele e cera: il segreto dietro la loro brillantezza

Nella celebre fiaba di Biancaneve, la mela era rossa, perfettamente lucida e incredibilmente invitante, ma anche letale. Il veleno, secondo il racconto, era nascosto proprio nella cera che ricopriva il frutto. Al di fuori del mondo delle favole, la ceratura delle mele è una pratica diffusa in molti Paesi, utilizzata per rendere la frutta più attraente agli occhi dei consumatori e proteggerla da agenti esterni. Tuttavia, non tutte le sostanze impiegate sono prive di rischi, motivo per cui le normative internazionali regolano severamente l’uso di cere e additivi chimici, garantendo che la frutta resti sicura per il consumo.

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gustosidro.it – La mela cerata

La cera sulle mele: protezione o rischio?

Tra i Paesi in cui l’uso della cera sulle mele è più diffuso spiccano Gran Bretagna e Stati Uniti, dove le mele lucide sono onnipresenti nei mercati e nei negozi di frutta. In passato, tra le sostanze utilizzate per ottenere questa brillantezza, vi era la morfolina, un emulsionante che permetteva una distribuzione uniforme della cera sui frutti. Nonostante non fosse considerata tossica, l’Unione Europea ne ha vietato l’uso con un regolamento del 2008, per il timore che potesse reagire con alcuni residui di pesticidi e generare composti potenzialmente dannosi.

A differenza dell’Europa, gli Stati Uniti, il Canada e l’America Latina hanno scelto un approccio diverso: la Food and Drug Administration (FDA) ha dichiarato che l’esposizione a questa sostanza attraverso la frutta è minima e non comporta rischi per la salute, per cui il suo utilizzo è ancora consentito in questi Paesi.

Al di là delle implicazioni estetiche, la cera svolge un’importante funzione protettiva per le mele, contribuendo a preservarle dall’umidità e riducendo il rischio di contaminazione da batteri e funghi. Tra le principali malattie che colpiscono i meli vi è la ticchiolatura, un fungo che causa macchie scure sulla buccia e può compromettere la qualità del frutto. La cera aiuta a creare una barriera naturale contro queste infezioni, prolungando la durata di conservazione del frutto e mantenendolo più a lungo sugoso e croccante.

Le alternative biologiche e le preferenze dei consumatori

Con le restrizioni imposte dall’Unione Europea e la crescente domanda di prodotti naturali, molte aziende produttrici di mele hanno iniziato a utilizzare cere biologiche, prive di sostanze chimiche potenzialmente dannose. Francia, Spagna e Nord Africa sono tra i mercati più esigenti in termini di aspetto della frutta, motivo per cui i produttori hanno sviluppato alternative biodegradabili e sicure, mantenendo l’effetto lucido richiesto dai consumatori.

Per chi preferisce eliminare ogni residuo di cera dalla buccia delle mele, un metodo efficace consiste nel lavarle con acqua e bicarbonato, in modo da rimuovere eventuali residui e renderle più sicure al consumo.

Nonostante la popolarità delle mele lucide in diversi mercati internazionali, in Italia la tendenza è diversa. I produttori italiani sostengono che i consumatori del nostro Paese continuino a preferire mele dall’aspetto più naturale e opaco, considerate simbolo di genuinità e coltivazione senza trattamenti eccessivi. La differenza di preferenze dimostra quanto l’estetica della frutta possa influenzare le scelte d’acquisto, portando i produttori a bilanciare esigenze di mercato e sicurezza alimentare.

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